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Hossein Golba: scrittura, materia e natura

Scrittura, materia e natura… come inserire tutti è tre questi elementi all’interno di una stessa opera d’arte? Beh l’hanno fatto molti artisti contemporanei. Oggi però parliamo di uno in particolare: Hossein Golba e, all’interno della nostra “caccia all’artista”, ci divertiremo a realizzare una nostra opera d’arte. L’unica regola è che scrittura, materia e natura devono fare da protagonisti.

Prima di tutto andiamo a scorpire chi è Hossein Golba.

Hossein Golba "Scolpire il tempo IX" (non luoghi), 1996 Polistirolo, iuta, terra, germogli di grano, petali di rose cm. 150 x 150 di diametro Fattoria di Celle, Santomato (PT)
“Scolpire il tempo IX” (non luoghi), 1996 Polistirolo, iuta, terra, germogli di grano, petali di rose
cm. 150 x 150 di diametro
Fattoria di Celle, Santomato (PT)

L’artista, nato a Babol in Iran nel 1956, attualmente vive e lavora a Tokyo. In Italia è molto noto anche perché le sue opere approdano nel nostro Paese quando lui aveva poco più che venti anni e appaiono così suggestive da entrare subito nel panorama internazionale dell’arte. Caratteristica principale del lavoro dell’artista è l’esaltazione, la valorizzazione, della materia nelle sue intrinsiche qualità fisiche. Questa materia protagonista è molto spesso un qualcosa di “trovato” che diventa qualco’altro, assume nuovi e inaspettati significati, diventando uno stimolo alla riflettessione e al racconto di sé stessi. Questo profondo dialogo con la materia, porta Golba ad interrogarsi sul mondo, sul tempo, sulla vita e sulla morte. Un’artista così appassionatamente interessato alla materia che stimola i sensi ed in particolare il tatto, non può che essere interessato a lavorare anche con la ceramica. Tra le importanti esperienze italiane Golba, negli anni Ottanta, collabora proprio con la famosa manifattura ceramica albisolese “Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903”.

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