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Il seme, il fiore e un albero

Prendersi cura delle piante è sempre piaciuto ai miei bambini. A primavera Cosimo, 5 anni, aveva scelto dei semi di giglio giallo (il suo colore preferito) che avevamo piantato tutti insieme, uno per lui e uno per il suo fratellino.

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Quei semi li abbiamo visti nascere e crescere piano piano, come per una incredibile magia e ogni mattina Cosimo e Gabriele sono corsi al terrazzo a osservarne le trasformazioni, fino a quando non sono spuntati fiori meravigliosi.

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E così ci abbiamo preso gusto. In questi giorni, nel giardino di fronte a casa, abbiamo scelto un alberello da adottare e quando andiamo gli diamo l’acqua. Cosimo e Gabriele hanno anche disegnato i loro alberi.

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Cosimo ha disegnato a lapis anche i rami e le foglie molto particolareggiati.

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Gabriele, 2 anni, si è lasciato andare a vortici che poi ha completato con pezzi di spaghetti qua e là che sembrano proprio rametti.

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L’estate sta finendo ma noi ancora ci divertiamo all’aria aperta…

La natura: animali e piante nelle miniature di Giovannino de’ Grassi

Nel precedente articolo su Gentile da Fabriano, abbiamo iniziato un viaggio visivo all’interno delle sue opere d’arte, alla ricerca dei particolari. Quei particolari preziosissimi che ci parlano della bellezza dei mestieri, dal tessile all’oreficeria, dalla pittura alla scultura, che arricchirono quel periodo denominato “Gotico Internazionale”. Un periodo di grandi scambi, dove l’arte era sempre al centro del mercato e del quale possiamo avere un’idea visitando la bella mostra che si trova, fino al 4 novembre, agli Uffizi a Firenze, “Bagliori Dorati. Il Gotico Internazionale a Firenze 1375-1440”.

Giovannino de’ Grassi, Libro d’Ore di Giangaleazzo Visconti (1395) Tempera e oro su pergamena

Il più delle volte, le cosiddette “Arti Maggiori”, prendono le mosse dalle cosiddette “Minori” e, nel caso del “Gotico Internazionale”, così florido per le arti proprio a livello “internazionale” ed europeo, tutto prende le mosse dalla miniatura. In particolare per uno dei maggiori artisti di quella fase artistica, Gentile da Fabriano, parliamo di quella lombarda, dato che si ipotizza che la sua formazione sia avvenuta a Pavia.

E’ ad un artista che Gentile sembra legato maggiormente nell’amore verso la resa naturalistica delle sue opere: Giovannino de Grassi. Legato a lui purtroppo anche per la scarsità delle notizie che riguardano entrambi, giunte fino a noi. Anche per Giovannino infatti, artista estremamente poliedrico (fu pittore, miniatore, scultore e architetto, nonostante nei documenti d’archivio del Duomo di Milano venga sempre definito “pictor”), non abbiamo notizie relative all’anno di nascita e il primo documento finora conosciuto sul suo conto è conservato nell’Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano, città nella quale abitava. Riguarda l’acquisto di un pennello, avvenuto il 5 maggio 1389.

Giovannino de’ Grassi (1395 ca.) Tempera e oro su pergamena – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

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