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Uno spazio tutto nostro

A tutti i bambini piace creare un luogo, un po’ magico, dove nascondersi, un nido protetto e invalicabile. Con Cosimo, 4 anni e 9 mesi, abbiamo scoperto un artista contemporaneo che crea degli spazi che assomigliano a casette sull’albero (il sogno di ogni bambino) o a nidi di uccelli. Un artista di nome Tadashi Kawamata.

Tadashi Kawamata "Tree Huts", 2013 Installazione site specific, facciata e cortile di Palazzo Strozzi, Firenze
Tadashi Kawamata “Tree Huts”, 2013 Installazione site specific, facciata e cortile di Palazzo Strozzi, Firenze

L’artista giapponese utilizza per le sue costruzioni il legno, noi abbiamo creato la nostra tana, utilizzando coperte e cuscini. La porta l’abbiamo realizzata con il paracolpi del lettino del fratellino e dentro l’abbiamo arredata.

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“A più voci”… e non solo…

Oggi si è svolto a Palazzo Strozzi il secondo Convegno Internazionale dal titolo “A più voci”, nel contesto dei progetti museali dedicati alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura. Sono andata con mio figlio, Gabriele di 4 mesi, tra l’altro compiuti proprio oggi, ed è stata per me un’occasione che mi ha aperto gli occhi, in ogni senso e da più punti di vista. A livello professionale da anni sono interessata e penso ad una didattica museale che coinvolga a 360° i molteplici “pubblici” e in particolare le famiglie, i bambini, i diversamente abili e gli anziani. Il mettere a confronto, attraverso presentazioni dei vari progetti, ricerche e workshop interattivi, tante realtà museali, nazionali e internazionali, all’avanguardia nel settore museale, è stato stimolante e anche molto emozionante. E quando pensavo di aver compreso il più possibile da un’intera giornata intensa di attività, ecco che esco dalla sala e scopro che Gabriele si emoziona e “parla” davanti a un dispositivo didattico luminoso touch di ultima generazione, messo a disposizione da Palazzo Strozzi per il pubblico della mostra di Picasso, in questo momento in corso.

Di seguito tutte le fasi del suo “dialogo”.

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Suono di tamburi e pennarelli su carta

Con i disegni di Cosimo (tre anni e due mesi) c’eravamo lasciati con la “nascita di una forma”, quando cioè i segni iniziano e chiudersi per creare una figura delimitata da un contorno. Sembra che Cosimo ci abbia preso proprio gusto a chiudere i suoi segni, tanto che la forma creata, ricorrente come inizio della composizione, è sempre più grande e fa da protagonista su tutto lo spazio del foglio. All’inizio, guardando distrattamente (e in arte non si deve mai guardare distrattamente), sembravano ancora zone di colore più o meno confuse ad occupare lo spazio. Ma osservando mi sono accorta che sotto quelle campiture di colore che sembravano volare a caso, si trovano in trasparenza forme circolari precedenti.

img in trasparenzA 1Quello che allora vedevo come risultato finale altro non era se non dare il colore a quelle forme, riempendole. La meraviglia è stata ancora maggiore quando da quelle stesse forme, quasi ripetitive, nascevano vere e proprio narrazioni, come è stato per tre mele (zone nere che mostrano in trasparenza tre elementi chiusi circolari, unite da i piccioli, i “gambi” come li ha chiamati Cosimo, delle mele stesse).

tre meleE tanto per rendere più accattivante il tutto, Cosimo ha inserito nella composizione anche un “pulmino azzurro che fa bip bip”.

forma CON coloriQuesti elementi circolari si sono sempre più arricchiti via via e, invece che solo campiture di colore unito, ecco che hanno preso vita altri segni e colori all’interno di una figura sempre più grande.

tamburo rosso

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