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La costruzione del linguaggio

“A volte i grandi pensano che siano scarabocchi ma io lo so che sono bei disegni” – Cosimo 5 anni al fratellino che disegna di 1 anno e mezzo.

A Gabriele, 1 anno e e 6 mesi, piace tantissimo lasciare tracce di sé nello spazio. E così quando vede un pennarello, è più forte di lui, disegna dappertutto. Quando si trova ad avere un confine definito, un foglio di carta, travalica questi confini per invadere ogni cosa attorno. I segni si fanno via via più circolari e tendono a chiudersi in una grande energia di gesti in cui letteralmente prende possesso dello spazio. Non può stare accanto al fratello Cosimo mentre disegna perché chiaramente vuole occupare anche il suo foglio con i suoi segni.

Forme chiuse prendono vita sui fogli come i suoni emessi divengono via via sempre più articolati e riportano a concetti precisi. Siamo partiti da Ehi e Oh Oh per indicare quando cade un oggetto; Gnam Gnam è una chiara richiesta di roba da mangiare; tssss significa sì, mentre no lo dice in maniera molto definita e chiara. Anche le tonalità di certe esclamazioni iniziano ad essere imitate perfettamente. Così è stato con “Daaaaaii!”. Mamma è stata la prima vera parola di Gabriele ma adesso è comparso anche “Babbo” e lo dice scandito e forte.

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Gabriele ha fatto il primo disegno dedicato a Cosimo perché poi glielo ha consegnato e Cosimo ha detto: “Mamma Gabriele ha fatto un disegno per me!”. Il disegno tra bambini di età diverse è di grande stimolo. Cosimo sorride alla libera gestualità del fratello e dall’altra parte soprattutto Gabriele, il più piccolo, è molto stimolato ad imitare movimenti. Certo c’è da mediare un po’ perché presto il piccolo tende a lanciare tutto per aria e a mettere le mani sul lavoro degli altri, naturalmente senza freni. Cosimo, 5 anni, d’altra parte sta vivendo un momento in cui il disegno è molto importante, un tesoro da proteggere e conservare. Così dopo pochi minuti di vera e propria condivisione degli spazi è bene che ognuno trovi un po’ il suo, per non incorrere a tragedie di sorta come: “Mamma Gabriele ha distrutto il mio disegno!”. E quando succede e Cosimo si mette a piangere, Gabriele va da lui lo prende e lo abbraccia ed esclama “nooooo!” come a dire non piangere. E l’avventura continua.

L’invadenza dei segni e l’energia creativa di un bambino

La nuova fase creativa di mio figlio Cosimo viene da chiamarla “invadenza dei segni”. I suoi segni fin da subito hanno occupato tutto lo spazio del foglio, sconfinando anche oltre i limiti.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 – pennarelli lavabili su carta

Sto passando diverso tempo dietro a lui a ripulire i disegni che fa dappertutto. E’ chiaramente una fase normale di alta creatività dei bambini al di sotto dei due anni, che hanno bisogno veramente di poco per esprimersi e cha hanno proprio il bisogno di farlo attraverso il tatto ed il gesto. In quei segni naturalmente non c’è ancora alcuna intenzione di rappresentare qualcosa, anche se una volta Cosimo ha rsiposto alla mia domanda su cosa avesse rappresentato: “Nonna!”. E’ un’intenzione che si manifesterà a partire dai tre anni, tre anni e mezzo. Da allora in avanti i bambini inizieranno ad interessarsi alla resa del corpo umano, sottoforma di omino molto stilizzato, di solito riprodotto attaverso delle “croci”, cioè unioni di linee verticali e orizzontali.  Nella fase di Cosimo si è invece interessati al segno “puro”, legato alla importantissima scoperta di “causa-effetto” dei propri gesti. Per esempio Cosimo si diverte moltissimo con un vecchio timbro di suo padre che ha trovato. In breve si è accorto che pigiandolo, questo produce dei segni e, morale della storia, ha trovato un originale motivo decorativo per le mie pareti di casa!

Pazienza! Ci dievertiremo insieme a ridipingere di bianco… e poi vi racconterò i terrificanti risvolti…

Nel frattempo torniamo all’ “invadenza segnica”. Quando disegnamo insieme, a Cosimo do un foglio ed io ne prendo un altro, così inizio a dirgli: adesso faccio un gattino, o un elefante, ecc, e lui si disinteressa al suo foglio e, con i suoi segni invade completamente il mio, proprio nel punto in cui io avevo iniziato a disegnare.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pastelli su carta (sottofondo con un elefante fatto da mamma)

Una volta mi scappò “Uffa” e da allora per lui è ancor più un divertimento sopraffare i miei disegni, esclamando lui stesso un suono come “Offa”.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pennarello lavabile su carta (sottofondo di casine a lapis fatte da mamma)

A volte i segni si fanno ancor più energici e decisi e l’azione diventa una vera e propria esplosione di energia. In questi casi anche la scelta del colore diventa più decisa, con tonalità intense di blu, rosso, verde o marrone scuri che letteralmente soffocano con la loro presenza i segni sottostanti.

Cosimo (1 anno e 9 mesi) luglio 2012 pennarello lavabile su carta (sottofondo di casine a lapis fatte da mamma)

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